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Marisa Muzio

OGGI

Dopo un’esperienza di sport ad alto livello – da atleta ha fatto parte della Squadra Italiana di nuoto – interpreta da sempre la professione in termini di innovazione e gioco d’anticipo, di internazionalità e multidisciplinarietà.

Psicologa, affianca all’insegnamento e alla ricerca universitaria le esperienze professionali in ambito di psicologia dello sport e delle organizzazioni.

Mental Trainer di atleti e squadre professionistiche, di Squadre Nazionali, di medaglie olimpiche e di primatisti mondiali, affianca atleti alle Olimpiadi di Atlanta, Sidney, Atene, Pechino, Rio e Tokyo.

È Project leader di Flow for Excellence®, network multi-professionale, focalizzato sulla gestione e sulla valorizzazione del capitale umano nelle organizzazioni, con approcci pragmatici, supportati da una metodologia scientificamente validata e affermata a livello mondiale.

All’interno della cornice teorica della Positive Psychology, ricerca applicata e Knowledge Management sono i fondamenti dei progetti consulenziali e formativi rivolti ad aziende di diversi settori.

Centrale il concetto di Flow, studiato da anni , in stretta collaborazione con Istituti di ricerca italiani e stranieri per derivarne innovative applicazioni in ambito professionale.

Fa parte di innumerevoli Commissioni di studio del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e del Ministero della Pubblica Istruzione su tematiche inerenti lo sport come strumento di educazione, prevenzione e terapia.

UN GIOCO D’ANTICIPO

La parola sport, in ambito accademico, ha incontrato forti resistenze. Un grosso sforzo è stato quello di promuovere studi orientati a promuovere cultura in tale direzione. Tra le iniziative, la pubblicazione di “Nuoto bambino”. Siamo negli anni ottanta. Il testo, destinato a studenti universitari, vince il XVI Concorso letterario indetto dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Tra le motivazioni, si leggono i termini di rigore dello studio, centralità del bambino e cura del suo benessere.

La seconda: nel 1996 idea e realizza, insieme a Sandro Gamba – Hall of Fame, ex CT Nazionale di Basket – il primo Master in Italia in psicologia dello sport. Dà, inoltre, vita al Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport di Milano: dalla ricerca le ricadute su campo.
Sguardo oltre oceano e cultura di sport le parole chiave.

E ancora: fine anni novanta. Alla ricerca di nuovi modelli d’intervento, la psicologia del lavoro avvicina lo sport dei campioni, ne è affascinato. Non si accontenta di emozioni, vuole sperimentare su campo strumenti e metodi dello sport vincente. Si afferma la formazione esperienziale: nel 2000 la risposta. Fonda Psicosport srl, per creare continuità tra sport e azienda. Sarà A.D. fino al 2011, anno di cessione della società.

Il PARALLELISMO TRA SPORT D’ALTO LIVELLO E REALTÀ AZIENDALE

Le esperienze nello sport d’alto livello, i confronti con differenti realtà aziendali, ne hanno favorito la traslazione di approcci e di metodi. In particolare: 

  1. Il Coaching by Action, che prevede un’integrazione delle sedute di coaching tradizionale con sessioni di pratica sportiva.
  2. La consulenza, sul tema del passaggio generazionale in azienda, ripresa dal modello di outplacement del campione sportivo.

IL PERCORSO ACCADEMICO

In forza all’Istituto di Psicologia della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano e – dalla sua fondazione – della Facoltà di Scienze Motorie, contribuisce a colmare un vuoto istituzionale in Italia, riguardo la psicologia dello sport.

RICONOSCIMENTI

È nominata “Psicologa dell’anno 2008” per i successi professionali ai Giochi Olimpici di Pechino. 

Tra i riconoscimenti nella sua carriera professionale, i premi “DONNASPORT ’90” (per meriti acquisiti nella ricerca scientifica applicata allo sport), “DONNA 10 e LODE, la professionalità premiata” nel 1992.

Il recente progetto “Crescere, innovare, competere” – azienda Ilma Plastica, Gavirate, VA – le vale il Premio Adriano Olivetti, Sezione Metodologica, alla sua prima edizione, nel 2016.