La complessità dell’esperienza di Flow ha portato diversi autori – negli anni – a sviluppare tecniche, protocolli e strumenti che ne favorissero la valutazione empirica.
Di particolare interesse la Flow State Scale, messa a punto da due ricercatori della University of Queensland di Brisbane (Australia), Susan A. Jackson e Herbert W. Marsh.
La Flow State Scale identifica 9 sottoscale che corrispondono alle nove dimensioni fondamentali del flow. Si tratta di uno strumento self-report volto ad indagare la percezione del vissuto di flow, considerato nella sua componente situazionale.
La richiesta è quella di rievocare una specifica situazione di resa ottimale, un episodio caratterizzato da totale assorbimento nell’attività praticata e da una sensazione di profondo appagamento: questo ne permette la comprensione e la replica in situazioni ottimali.