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La grande sfida del Flow di squadra

Settori giovanili: il microcosmo di un sociale più allargato

Non è semplice oggi essere atleti adolescenti: una generazione cresciuta nella rete.
Inevitabile che gli adulti si interroghino: uso adattativo dei social e dei videogiochi, o pericolo di cyberbullismo, dipendenze e ritiro sociale? E, in ogni caso, quante ore davanti ad un monitor?

Lo sport potrebbe dare risposte corrette, anche se le cose non sempre sono semplici.
Tra scelte scolastiche, cartellini e trasferimenti, pressioni dei genitori, o allenatori troppo richiedenti ci sono troppo spesso problemi di aspettative, coerenza educativa, di allineamento di valori.

Quali i confini di ruolo tra famiglia, scuola, ambiente sportivo?
Cultura di sport sembra essere la risposta: è fondamentale mettere in campo proposte teoricamente solide, che sappiano mettere il ragazzo al centro di progetti, che prevedano l’ intrecciarsi di spazi professionali e di collaborazioni multidisciplinari.

Si prevede un piano di lavoro integrato, basato su percorsi tailor per:

  • giocatori: assessment generali e disciplino – specifica, mental training, training su campo, video analysis
  • staff: team coaching, team development, on-line meeting
  • famiglie: sportello on-line, incontri di approfondimento su tematiche specifiche

A chi è rivolto:

A Federazioni, Club, per giocatori di differenti età e livelli tecnici.


Alto livello: la ricerca del risultato

I primi studi di Jackson e Marsh, i due ricercatori australiani della Queensland University, che misero a punto la Flow State Scale, interessarono gli sport di squadra.

La sfida: il Flow di squadra è una sommatoria di situazioni di flow dei singoli giocatori?
I nostri studi negli anni ci fornirono le risposte, ma, soprattutto, ci indicarono come la Flow State Scale possa favorire l’ottimizzazione dello spogliatoio, sempre più caratterizzato, già a livello giovanile, dalla presenza di individualità, culture, esperienze sportive e di vita differenti.

La Flow State Scale, infatti, può essere utilizzata in forma ridotta (9 items, 1 per dimensione) validata dagli stessi Jackson e Marsh.

Alla fine dell’allenamento – sarà l’allenatore a suggerire la periodicità – si chiede ai giocatori di compilare la Scala a 9 items, richiamando le sensazioni vissute in campo. Il confronto dei singoli profili con quelli di funzionamento ottimale, valutati a inizio stagione, favorirà il dialogo, con evidenti vantaggi riguardo collective efficacy e motivazione intrinseca.

Colloqui individuali con la dirigenza, incontri di gruppo ed individuali con lo staff tecnico ed interventi per piccoli gruppi, permettono di acquisire un quadro più completo di individualità, sinergie, e modalità di comunicazione in campo, nonché di possibili conflitti.

Obiettivi:

Condivisione, allineamento degli obiettivi, focus sull’allenatore, determinante nell’alimentare e sostenere le risorse emotivo-motivazionali dei giocatori.

In un percorso condiviso con l’allenatore, lo staff e la dirigenza, è possibile operare attraverso:

  • osservazione, valutazione e debriefing degli allenamenti,
  • sedute di Mental Training individuali e collettive,
  • incontri mirati per piccoli gruppi (in base al ruolo in campo) e sessioni di team building.