I primi studi di Jackson e Marsh, i due ricercatori australiani della Queensland University, che misero a punto la Flow State Scale, interessarono gli sport di squadra.
La sfida: il Flow di squadra è una sommatoria di situazioni di flow dei singoli giocatori?
I nostri studi negli anni ci fornirono le risposte, ma, soprattutto, ci indicarono come la Flow State Scale possa favorire l’ottimizzazione dello spogliatoio, sempre più caratterizzato, già a livello giovanile, dalla presenza di individualità, culture, esperienze sportive e di vita differenti.
La Flow State Scale, infatti, può essere utilizzata in forma ridotta (9 items, 1 per dimensione) validata dagli stessi Jackson e Marsh.
Alla fine dell’allenamento – sarà l’allenatore a suggerire la periodicità – si chiede ai giocatori di compilare la Scala a 9 items, richiamando le sensazioni vissute in campo. Il confronto dei singoli profili con quelli di funzionamento ottimale, valutati a inizio stagione, favorirà il dialogo, con evidenti vantaggi riguardo collective efficacy e motivazione intrinseca.
Colloqui individuali con la dirigenza, incontri di gruppo ed individuali con lo staff tecnico ed interventi per piccoli gruppi, permettono di acquisire un quadro più completo di individualità, sinergie, e modalità di comunicazione in campo, nonché di possibili conflitti.